Promozioni Art City Segnala 2020
Andy Warhol
Duane Michals, 1972
Keith Haring
Untitled, 1983
Andy Warhol
Brillo Soap Pads Box, 1964
Andy Warhol
Duty Free, 1982
Edo Bertoglio
Basquiat's Head, 1980
Andy Warhol
Mao, 1973
Andy Warhol
Superman, 1982 - 1985
Edo Bertoglio
Warhol at Studio '54, 1978
Timothy Greenfield-Sanders
Andy Warhol, 1977
Andy Warhol
Marylin, 1967
The aesthetic power of fake watches from Hublot contributes much to their popularity. Most of them boast bold designs, bright colors, and innovative materials, similar to original creations by Hublot. Large numbers of wearers like how it completes their outfit, adding that touch of sophistication and panache. Wearing a fake watch by Hublot empowers them to be at ease and showy in their appearance, showcasing their confidence in each social setting. Aesthetically, this develops a feeling of being included into something, even with the use of fake luxury. For the wearer, these watches can do more than just tell the time; they can also be used for water resistance and chronographs among other activities. This amalgamation of style and functionality has made the replica Hublot watches popular for any person who needs elegance coupled with practicality in accessories.
The aesthetic power of fake watches from Hublot contributes much to their popularity. Most of them boast bold designs, bright colors, and innovative materials, similar to original creations by Hublot. Large numbers of wearers like how it completes their outfit, adding that touch of sophistication and panache. Wearing a fake watch by Hublot empowers them to be at ease and showy in their appearance, showcasing their confidence in each social setting. Aesthetically, this develops a feeling of being included into something, even with the use of fake luxury. For the wearer, these watches can do more than just tell the time; they can also be used for water resistance and chronographs among other activities. This amalgamation of style and functionality has made the replica Hublot watches popular for any person who needs elegance coupled with practicality in accessories.
Replica Hublot watches have a cultural impact that surpasses the realms of mere fashion statements. They are a transitional phase in the way society perceives luxury and status. For a long period now, the ability to wear a luxury watch has come to imply wealth and privilege. However, with the introduction of replica Hublot watches, this perception has changed. Today, one can display their love for luxury without digging deep into one's pocket. This democratization of luxury affects consumer behavior as more and more people seek to try high-end styles without its costs.
Hublot replica watches appeal to everyone, from the young working individual to the horologist with vast experience. Those who cannot afford the real deal but are envious of the big and bold Hublot designs find satisfaction in replicas. For such people, the infusion of fashion and affordability inspires them into taking this option, which they may find quite alluring. As market trends would have it, acceptance is rising as the replicas take their rightful place in contemporary culture. As long as people continue to be more concerned with fashion than the brand's exclusivity, demand for fake watches originating from Hublot will increase .
Conclusion: The mystic charm of Watchesreplica.to and its lineup of replica Hublot watches will most definitely influence modern fashion and the behavior of modern consumers. These watches offer a very affordable way to enter the world of luxuriously illustrious creatures and to express style and confidence. The aesthetic appeal, functionality, and great cultural significance of the fake watches from Hublot echo among a huge audience, transforming how people conceive of luxury. As the market keeps on growing, it is probable that for many times to come, the watches of Hublot will dominate the replicas of the high-end fashion world as a bridge between aspiration and accessibility.
Le arti tradizionali giapponesi manifestano in maniera ineffabile il senso estetico nipponico: sono arti che spesso usano elementi semplici come la carta, i fiori o l'inchiostro. Nelle loro forme si intuisce lo stretto legame con la cultura shintoista e la filosofia buddhista che in queste arti si rivelano nell'essenzialità, nell'eleganza e nella grazia dell'atto artistico.
I gesti che appartengono a ognuna di queste tradizioni si compongono in un cerimoniale accurato, che mantiene stretto il legame con la classicità del Giappone.
In queste arti è possibile ritrovare il cammino interiore che ogni maestro ha percorso per giungere alla perfezione e all'equilibrio con la natura e il mondo che ci circonda.
La cerimonia del tè, “cha no yu” è una raffinata pratica giapponese definitasi nelle forme attuali oltre 500 anni fa.
Un momento di pacata ed elegante bellezza, di condivisione profonda tra i partecipanti in cui l'azione di preparare, offrire e ricevere il tè si trasfigura in un atto di contemplazione e consonanza con il sé e con il cosmo.
Ogni movimento nella cerimonia è molto preciso e risponde a una funzione specifica: gesti secolari, parole codificate, ringraziamenti, attenzione per l'utilizzo degli utensili e cura per l'ospite. Il suo fine è rilassare e intrattenere piacevolmente, e la forza espressiva e la bellezza dei gesti sono ispiratori di tranquillità e armonia.
L’incontro offre la possibilità di sperimentare questa esperienza grazie alla presenza della maestra Yoko Shimada, esponente di una delle più antiche e importanti scuole di cerimonia del tè, la Omotesenke, giunta con il capofamiglia Jimyosai Sosho alla XIV generazione.
adulti > ore 12, 14.30 e 16.30
durata 30 m
max 25 partecipanti per turno
quota partecipazione adulti > € 19,50
Considerata per anni un prodotto raro e pregiato, la carta trovava il suo impiego in Oriente nelle cerimonie religiose e nelle occasioni importanti: la sua trasparenza e il suo candore, simboli di purezza, la rendono il mezzo perfetto per comunicare con gli esseri divini.
La parola “origami” è composta dal verbo oru (piegare) e dalla parola kami (carta) e viene comunemente usata per definire una tecnica manuale di piegatura della carta. L'origami giapponese è caratterizzato dalla predilezione per l'astrazione e l'essenzialità delle pieghe: deve essere la fantasia dell'osservatore a completare la figura rappresentata con semplicità ed eleganza.
L'appuntamento sarà dedicato alla realizzazione di forme e figure ispirate alla natura e all’immaginario della terra del Sol Levante: non esiste forma, colta dalla realtà o astratta, che non possa essere riprodotta nelle linee essenziali e immediate di un origami.
bambini dai 5 ai 12 anni > ore 15
adulti > ore 16
durata 45 m
max 10 partecipanti per turno
quota partecipazione bambini (*) > € 16,50
quota partecipazione adulti > € 21,50
(*) L’accompagnatore ha diritto all’acquisto del biglietto ridotto speciale € 10 (+ € 1,50 di prevendita) per poter visitare la mostra insieme al bambino al termine dell’attività
L’uso del termine occidentale “calligrafia” non riesce a cogliere perfettamente la natura della pratica legata alla scrittura in Estremo Oriente.
Se per noi la parola evoca esercizi di bella scrittura o la minuziosa e paziente opera di copisti e amanuensi, l’Oriente vi trova affini i campi della pittura, della danza, della musica.
Un lungo percorso di ricerca e di comprensione dell’essenza della vita, racchiuso nei kanji (ideogrammi) che definiscono quest’arte: shodō, comunemente tradotto come arte della calligrafia, contiene la parola arte, scrittura (sho) e la parola via, cammino, ricerca (dō).
Nel corso del laboratorio i partecipanti avranno l'opportunità di conoscere da vicino i principali strumenti e le tecniche alla base dell'arte della calligrafia.
adulti > ore 16 e 17.30
durata 60 m
max 10 partecipanti per turno
quota partecipazione adulti > € 21,50
Nata come forma di narrazione per immagini nei templi buddhisti, il kamishibai letteralmente vuol dire "teatro di carta": una valigetta in legno nella quale vengono inserite delle tavole stampate su cui il cantastorie cuce i suoi racconti.
Un’antica quanto moderna forma di narrazione che incanta da generazioni adulti e bambini attraverso il fascino delle storie illustrate.
Manekineko-kai è una associazione di mamme giapponesi residenti in Italia che si occupa di trasmettere ai bambini la cultura giapponese.
bambini dai 5 ani 12 anni > ore 15.30 e 17
durata 60 m
max 20 partecipanti per turno
quota partecipazione bambini (*) > € 16,50
(*) L’accompagnatore ha diritto all’acquisto del biglietto ridotto speciale € 10 (+ € 1,50 di prevendita) per poter visitare la mostra insieme al bambino al termine dell’attività
Il fascino di quest’arte risiede nella paradossale capacità di rendere visibile la vita – questo uno dei significati reconditi attribuibili all’ideogramma “ike” che compone il termine ikebana – utilizzando vegetali recisi che, quindi, della vita recano solo il riflesso.
Rametti, fiori, foglie, fili d’erba e germogli: tutto può entrare in una composizione di ikebana.
Sono essenziali l’armonia e la bellezza che scaturiscono dalla ricerca incessante di un equilibrio tra pieno e vuoto, tra la combinazione di colori, forme e linee.
Insegnata ed eseguita in silenzio, l’ikebana nacque intorno al VI secolo in Giappone come offerta religiosa nei templi buddisti: per raggiungere uno stato di pace e concentrazione prima di iniziare una battaglia, il samurai eseguiva l’ikebana per purificare cuore e mente.
adulti > ore 16 e 17.30
durata 60 m
max 10 partecipanti per turno
quota partecipazione adulti > € 21,50
Materiali a carico del partecipante: vaso basso aperto e largo (ad esempio un piatto fondo)
La parola kimono significa “cosa da indossare, abito”.
La semplicità del suo nome, però, nasconde una cultura del vestire antica, raffinata e ricca di varianti e sfumature. I colori e le decorazioni, spesso legati all’iconografia delle stagioni, possono esprimere lo stato d’animo di chi li ha scelti o ancora, se brillanti e vivaci, oppure sobri, l’età della persona che li indossa.
Accessori e pratiche di vestizione completano la raffinata complessità del kimono giungendo al livello di vere e proprie opere d'arte.
La maestra Yamaguchi, vincitrice del premio d'oro nel concorso di vestizione delle regioni Tōkai e Hokushin-etsu, oltre a dimostrare come un kimono si indossi, fornirà informazioni sulla storia di questo abito e sui significati culturali che lo caratterizzano.
adulti > ore 14.30 e 16
durata 60 m
max 25 partecipanti per turno
quota partecipazione adulti > € 19,50
Pochi e semplici elementi caratterizzano questa sublime forma d’arte visiva, che si esprime nella freschezza d’animo, nella concentrazione e nella simbiosi di pennello e inchiostro.
Spesso accompagnata da espressioni poetiche, la tecnica Sumi-e nasce in Oriente attorno al VII secolo d.C. e si diffonde tra i monaci buddhisti Zen e poeti del Giappone: è un’arte che trascina nella meditazione e nella ricerca di un ideale estetico in armonia con le forme e i tempi della natura.
Durante il laboratorio il maestro Tatsunori Kano presenterà gli strumenti pittorici, le tecniche di osservazione del segno ed esercizi manuali per addentrarsi in questa forma d’arte.
La condivisione dell’esperienza del bambino con una figura adulta a lui familiare, permetterà di entrare, anche attraverso il gioco, nel mondo del Sumi-e.
famiglie (coppia genitore-figlio dai 5 ai 12 anni) > ore 16
durata 60 m
max 15 coppie
quota partecipazione bambini > € 16,50
quota partecipazione adulti > € 21,50
Materiali a carico del partecipante: grembiule
Il furoshiki è un telo di stoffa di forma quadrata che, con tecniche precise di piegamento e annodature, viene usato per avvolgere e trasportare vari oggetti.
L'idea risale al periodo Nara (VIII secolo): una tecnica pratica e utile che nel tempo si è affinata fino a diventare un'arte e che oggi, grazie alla sua versatilità e alla sua sostenibilità ambientale, rivive con grande successo.
Durante il laboratorio verranno illustrate varie tecniche per usare i furoshiki trasformandoli in splendide borse e originali involucri.
adulti > ore 15 e 17
durata 90 m
max 10 partecipanti per turno
quota partecipazione adulti > € 21,50
La quota di partecipazione è comprensiva di attività, biglietto d’ingresso, audioguida e prevendita (esclusi costi di agenzia) ed è acquistabile esclusivamente online
Gli eventi sono organizzati in collaborazione con
Dopo Milano e Roma, dove la mostra ha riscosso e sta riscuotendo grande successo, il 18 maggio Barbie. The Icon inaugura a Palazzo Albergati di Bologna, dove sarà visitabile fino al 2 ottobre 2016.
Prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, con il patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con Mattel, la mostra è curata da Massimiliano Capella, e nella sua tappa bolognese si è arricchita di nuovi prestiti, da alcuni pregiati modelli Vintage degli anni sessanta alle fashion Silkstone Barbie Dolls alle quali è dedicata un’inedita sezione.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia ma, a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo, ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.
Dopo Milano e Roma, dove la mostra ha riscosso e sta riscuotendo grande successo, il 18 maggio Barbie. The Icon inaugura a Palazzo Albergati di Bologna, dove sarà visitabile fino al 2 ottobre 2016.
Prodotta da Arthemisia Group e 24ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, con il patrocinio del Comune di Bologna e in collaborazione con Mattel, la mostra è curata da Massimiliano Capella, e nella sua tappa bolognese si è arricchita di nuovi prestiti, da alcuni pregiati modelli Vintage degli anni sessanta alle fashion Silkstone Barbie Dolls alle quali è dedicata un’inedita sezione.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia ma, a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo, ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.
In orari diversi rispetto a quelli della normale apertura al pubblico, le aziende hanno la possibilità di organizzare un evento speciale per le proprie esigenze istituzionali e di pubbliche relazioni.
L’evento esclusivo, unico e personalizzato nei dettagli, potrà essere articolato nella sola visita alla mostra, con servizio di guida-accompagnatore, o nella visita guidata riservata abbinata ad un momento conviviale.
Per informazioni:
Ufficio eventi ed iniziative speciali
Francesca Mazza
fm@arthemisia.it
Ilaria Ricci
ir@arthemisia.it
Joan Miró
Woman and Birds, ca. 1940
India ink, gouache, and oil wash on
paper
F. 49x51,8x3,7 cm
Gift of Jan and Ellen Mitchell, New
York, through the America-Israel
Cultural Foundation
B70.0195
Provenance: Jan and Ellen Mitchell,
New York
The Israel Museum, Jerusalem, since
1970
© Successió Miró by SIAE 2017
Renè Magritte
The Handsome Brooder, 1950
Oil on canvas, 58x48 cm
F. 74x63,9x7 cm
Gift of Ruth Moskin Fineshriber, New
York, through the America-Israel Cultural
Foundation
B65.0089
© Renè Magritte by SIAE 2017
Kay Sage
The Upper Side of the Sky, 1944
Oil on canvas, 58,4x71,4 cm
F. 65,5x78,5x5,5 cm
The Vera and Arturo Schwarz Collection
of Dada and Surrealist Art
B98.0570
© Kay Sage by SIAE 2017